Se hai installato un impianto fotovoltaico, prima o poi ti troverai a dover gestire la fase dello smaltimento e non è una questione da rimandare o prendere alla leggera. I pannelli solari, infatti, non durano per sempre, una volta arrivati a fine vita o in caso di rottura, vanno smaltiti in modo corretto, seguendo regole ben precise.
In questo articolo ti spiegheremo tutto quello che ti serve sapere per il corretto smaltimento dei pannelli solari e come evitare errori o spese inutili.
Quando e perché bisogna smaltire i pannelli fotovoltaici
I pannelli solari durano parecchi anni, ma non sono eterni, di solito arrivano a fine corsa dopo 25 o 30 anni, o magari prima, se si rompono o diventano meno efficienti. Quando succede, non puoi semplicemente buttarli via come se fossero rifiuti qualsiasi. Sono considerati rifiuti elettronici, i cosiddetti RAEE e questo significa che vanno smaltiti con tecniche precise e tracciabili.
Un pannello fotovoltaico contiene vetro, silicio, plastica e metalli e, alcuni materiali si possono recuperare, altri vanno trattati con attenzione perché possono inquinare. Insomma, lo smaltimento va fatto per bene, sia per rispettare la legge, sia per non creare danni all’ambiente.
Due sono i momenti classici in cui ti trovi a doverli smaltire: quando l’impianto arriva a fine vita oppure quando decidi di sostituire i pannelli per passare a una tecnologia più moderna. In entrambi i casi, bisogna seguire delle regole precise che ci indica la legge di riferimento in materia.
Cosa dice la legge sullo smaltimento dei pannelli solari
La legge che regola questa faccenda si basa sulla Direttiva europea RAEE (2012/19/UE), che in Italia è diventata legge con il Decreto Legislativo 49/2014 e che dice che i pannelli solari, una volta che non servono più, sono considerati rifiuti elettronici e vanno trattati come tali.
Qui entra in gioco una distinzione importante: impianti incentivati e impianti non incentivati. Se hai beneficiato di incentivi statali (tipo il Conto Energia), il GSE si occupa della gestione del rifiuto, insieme ai produttori. C’è un sistema preciso per gestire tutto e non rischiare di sbagliare, puoi consultarlo qui.
Se invece hai un impianto non incentivato, allora devi agire tu e in questo caso, i pannelli vanno portati in un centro RAEE o affidati a un tecnico abilitato. Un altro punto importante si fa distinzione tra impianti “domestici” (sotto i 10 kW) e “professionali” (sopra i 10 kW). Per i primi, in genere lo smaltimento è gratuito, per i secondi, dipende dalla data in cui i pannelli sono stati immessi sul mercato. Se è dopo il 12 aprile 2014, paga il produttore, se è prima, tocca a te.
Se il produttore è in regola, dovrebbe già aver versato una quota per lo smaltimento, quindi tu potresti non dover tirare fuori un euro, ma conviene sempre verificare.
Smaltire i pannelli solari: a chi rivolgersi e come funziona davvero
Quando arriva il momento di sostituire i pannelli fotovoltaici, può venirti il dubbio su chi contattare e da dove iniziare. Come anticipato, la prima cosa da fare è capire se l’impianto che stai smantellando è stato installato con un incentivo statale, se sì, allora il tuo riferimento sarà il GSE. Basta inviare una comunicazione, e loro ti daranno tutte le indicazioni su come procedere, indicandoti anche i centri specializzati dove portarli.
In questi casi, potrebbe esserti restituita anche una cauzione che, negli anni, è stata trattenuta proprio per coprire il fine vita dei moduli. Parliamo di cifre intorno ai 15 o 20 euro a pannello, che ti verranno riconosciute una volta documentato l’avvenuto smaltimento.
Se invece l’impianto non ha beneficiato di incentivi, puoi rivolgerti direttamente a una delle seguenti soluzioni:
- Centri di raccolta RAEE (verifica che accettino i moduli fotovoltaici);
- Tecnici installatori che includono anche il servizio di dismissione;
- Aziende autorizzate al trattamento di rifiuti elettronici.
Una volta affidati i pannelli a una struttura autorizzata, si occupano loro di tutto: dal trasporto alla lavorazione. I materiali interni vengono separati e recuperati con tecniche che cambiano in base alla tipologia dei moduli.
E se i tuoi pannelli funzionano ancora? Potresti anche valutare l’opzione del riutilizzo, alcune realtà agricole, scuole o associazioni accettano moduli usati ancora attivi, per progetti a basso impatto, un bon modo se vuoi dare loro una seconda vita utile.
Cosa succede ai materiali dopo lo smaltimento
Un pannello fotovoltaico non è solo vetro, dentro ci sono anche alluminio, rame, silicio, plastica e qualche metallo più prezioso e quasi tutto può essere recuperato.
Il vetro, che rappresenta circa il 70% del peso, viene frantumato, lavato e riciclato, l’alluminio si rifonde, il silicio si può rigenerare. I materiali plastici vengono separati e smaltiti in sicurezza, alcuni pannelli più vecchi sono più complicati da trattare, ma oggi esistono impianti specializzati anche per quelli.
In Italia, il tasso di recupero è già alto, tra l’88% e il 90%, alcuni consorzi riescono a superare il 95% e ci sono progetti in Europa che puntano al 98%, più la tecnologia avanza, più migliora anche il riciclo. Insomma, anche quando un pannello è a fine vita, può diventare una risorsa e smaltirlo bene non è solo un dovere, è un’opportunità.
FAQ – Domande frequenti
Chi paga lo smaltimento?
Se l’impianto è incentivato, ci pensa il GSE. Se non lo è, può essere gratis (se è domestico) o a pagamento (se è professionale e vecchio).
Posso buttare i pannelli in discarica?
No, è vietato. Sono RAEE. Devi portarli in centri autorizzati o chiamare un’azienda specializzata.
Quanto dura un pannello solare?
Tra i 25 e i 30 anni, ma può durare meno se si danneggia o smette di funzionare bene.
Devo comunicare qualcosa al GSE?
Sì, se il tuo impianto è incentivato. Senza documentazione non ti restituiscono la cauzione.
I pannelli si possono riutilizzare?
Sì, se funzionano ancora. C’è chi li dona a progetti sociali o chi li rivende.
Riciclo primario e secondario: che differenza c’è?
Il primario recupera i materiali per fare nuovi pannelli. Il secondario li usa per altri settori, tipo edilizia o elettronica.