Spesso, durante gli eventi internazionali ed i convegni (come il recente COP26), si sente frequentemente parlare di impegni per raggiungere la “neutralità climatica” o le “emissioni zero” entro il 2050. Tuttavia, questi termini possono risultare poco chiari e ciò potrebbe essere fuorviante. Comprendere realmente il significato di tali termini aiuta ad esaminare con maggior chiarezza gli obiettivi climatici e perché sono così importanti in un contesto storico come quello attuale. Ecco una lista dei termini climatici che spesso vengono utilizzati nei documenti ufficiali degli accordi firmati dai vari Stati ed Organizzazioni governative impegnati nella salvaguardia dell’ambiente.

Net-zero carbon emissions

Il termine Net zero carbon emissions si riferisce al bilanciamento tra le emissioni di CO2 rilasciate nell’atmosfera e la quantità equivalente rimossa. Sebbene spesso confuso con la neutralità carbonica, il “net-zero” implica l’obiettivo di azzerare completamente le emissioni di carbonio entro una data prefissata, invece di ridurle e compensarle. Questo obiettivo è stato un tema centrale alla COP26, dove si è discusso dell’impegno a raggiungere tale obiettivo entro il 2050, assieme a quello della neutralità climatica.

Net – Zero GHG Emissions

L’acronimo GHG sta per “green house gases” ed indica sostanzialmente i gas che sono in grado di intrappolare il calore presente nell’atmosfera alimentando il fenomeno dell’effetto serra. Le c.d. Net-zero GHG emissions vengono raggiunte solo quando le emissioni di tutti i gas serra vengono bilanciate dalla rimozione del gas serra. È lo stesso concetto su cui si basa la nozione di zero emissioni di carbonio anche se implica un obiettivo di emissioni nette pari a zerodel la CO2, ma anche di tutti i gas che sono diversi dalla CO2.

Decarbonizzazione

Quando si parla di decarbonizzazione si fa riferimento al processo di riduzione del rapporto carbonio – idrogeno nelle fonti energetiche al fine di ridurre la quantità di anidride carbonica (CO2) presente nell’atmosfera. Ovviamente per poter comunicare in modo corretto ed efficace la portata del suddetto cambiamento è necessario che tale termine sia accompagnato da un calendario e da tassi di decarbonizzazione ben precisi.

Differenza tra neutralità climatica e carbonica

La neutralità carbonica si riferisce al raggiungimento di un equilibrio tra le emissioni di CO2 causate dall’attività umana e la sua capacità di assorbimento nell’ambiente. In pratica, significa ridurre le emissioni di carbonio fino a raggiungere un totale netto pari a zero, entro una data stabilita. Questo obiettivo implica che ogni tonnellata di CO2 emessa venga compensata attraverso misure che rimuovono una quantità equivalente di CO2 dall’atmosfera, come la riforestazione o l’uso di tecnologie di cattura del carbonio. Tuttavia, alcuni Paesi interpretano erroneamente la neutralità carbonica come la stabilizzazione delle emissioni ad un livello fisso, senza puntare effettivamente all’obiettivo emissioni zero. La neutralità climatica segue lo stesso principio di quella carbonica, ma si applica a tutti i gas serra, non solo alla CO2. Ciò significa che, oltre a ridurre e compensare le emissioni di anidride carbonica, si devono affrontare anche altri gas serra come metano, ossidi di azoto e fluorocarburi. L’obiettivo della neutralità climatica è quindi quello di ottenere emissioni nette pari a zero di tutti i gas serra di origine antropica, contribuendo così in modo più ampio alla lotta contro il cambiamento climatico.

I gas serra e l’impatto che hanno sul riscaldamento globale

Generalmente quando vengono attenzionati gli obiettivi climatici fissati dalle organizzazioni governative e dai Paesi l’uso del termine “anidride carbonica” manda in confusione. Tale termine, infatti, spesso viene utilizzato per indicare tutti i gas serra che vengono immessi nell’atmosfera. Tale gas rappresenta, all’incirca, “solo” il 75% dell’impatto sul riscaldamento globale che l’uomo ha sull’intero pianeta. Gas diversi, invece, hanno alti impatti sul riscaldamento; basti pensare al metano, il quale è capace di intrappolare molto più calore per molecola rispetto all’anidride carbonica (anche se rimane nell’atmosfera per un lasso di tempo inferiore). Il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico ha precisato che per poter avere una probabilità pari al 50% di stabilizzare il riscaldamento globale a 1.5. gradi celsius sopra i livelli pre-industriali, è necessario raggiungere emissione nette di anidride carbonica nel 2050 e zero gas serra nel 2067.

Emissioni negative

Anche i termini “emissioni negative”, “carbon negative” o “climate positive” spesso vengono utilizzati nei documenti ufficiali che riguardano la salvaguardia dell’ambiente. Ebbene, essere “climate positive” oppure “carbon negative” significa porre in essere un’attività che va oltre il raggiungimento delle emissioni zero di carbonio al fine di creare effettivamente un beneficio ambientale andando a rimuovere l’anidride carbonica aggiuntiva presente all’interno dell’atmosfera. Da come è facile capire, quello delle emissioni negative è un obiettivo ancora più complesso ed ambizioso rispetto a quello della neutralità carbonica e che probabilmente potrà essere attuato solo nel futuro prossimo.

F.A.Q

Come è possibile raggiungere la neutralità climatica entro il 2050?

Per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, i Paesi dell’Unione Europea devono seriamente impegnarsi nel ridurre in modo significativo le emissioni di gas serra e adottare soluzioni per compensare quelle residue che non è possibile evitare, al fine di raggiungere un impatto climatico nullo o quasi. Questo obiettivo è molto ambizioso e richiede politiche efficaci e strategie di compensazione a livello locale e globale.

Come contribuire alla neutralità climatica?

Diversamente da quel che si potrebbe pensare, per poter contribuire concretamente alla neutralità climatica non è sufficiente cambiare le proprie abitudini sbagliate. In altre parole, contribuire alla neutralità climatica è possibile solo con azioni quotidiane durevoli nel tempo. Ad esempio, è bene scegliere mezzi di trasporto sostenibili, preferire il treno ai voli, ridurre i consumi energetici, adottare fonti di energia rinnovabile e fare acquisti consapevoli ed evitare il più possibile di sprecare risorse importanti.  Questi semplici comportamenti aiutano a ridurre le emissioni di CO2, promuovendo uno stile di vita più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

Come fa un’azienda ad essere carbon neutral?

Un’azienda è definita carbon neutral quando il suo impatto ambientale in termini di emissioni di CO2 è pari a zero. Per raggiungere questo importante obiettivo, l’azienda è tenuta prima a ridurre al minimo le proprie emissioni, ottimizzando i processi produttivi, adottando tecnologie più efficienti e passando a fonti di energia rinnovabile. Inoltre, le emissioni di anidride carbonica generate dalle sue attività devono essere completamente compensate attraverso azioni che rimuovono o prevengono una quantità equivalente di CO2 nell’atmosfera.

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Ultimo aggiornamento: 13 Dicembre 2024